venerdì 8 agosto 2014

“Amici Inseparabili”


“Amici Inseparabili”

C’era una volta…… anzi c’erano, una vecchia Panchina in ghisa e un vecchissimo Albero, erano situati in un giardino pubblico, prospicenti ad uno dei corsi principali della città. La città era La Spezia e il corso si chiama Via Chiodo.
Essendo vicini i due fecero amicizia, l’Albero pur essendo vecchio trovò linfa vitale tanto che riuscì a mettere su due escrescenze che andarono, come braccia affettuose, ad avvolgere la Panchina in un tenero abbraccio, e la Panchina, godendo dell’abbraccio dell’Albero, trovò la forza di arginare la ruggine e, anzi, divenne più lucida e bella, anche perché, protetta dalla chioma dell’Albero, acquisì sicurezza e tranquillità.
I due divisero innumerevoli periodi e susseguirsi di stagioni, durante i freddi e piovosi inverni si raccontavano storie della città, personaggi episodi che avevano vissuto e visto passare, nelle stagioni più miti ascoltavano con curiosità ed attenzione quello che si raccontavano le persone che, sedute sulla Panchina, passavano il tempo e socializzavano all’ombra della chioma dell’Albero.
Ad un certo momento qualcuno che ha in odio la città, gli animali, le piante e la felicità pensò bene di tagliare l’albero dicendo che era malato.
Nonostante il dolore, la pianta forte e stabile sopravvisse anche con l’aiuto della sua amica Panchina che gli fece coraggio e con la sua vicinanza lo stimolò a vivere e a godere ancora della loro reciproca compagnia, ora lei poteva ricambiare le attenzioni che lui le aveva manifestato in precedenza.
In città ci fu uno sviluppo turistico, arrivavano le navi da crociera, e l’albero e la panchina venivano fotografati come un’attrazione locale, ho visto personalmente la loro fotografia in una casa di New York City con la didascalia ironica e affettuosa, “Amici Inseparabili”, altri amici mi raccontano che i due venivano riconosciuti come un caso di amore apparentemente “impossibile” ma talmente forte da sfidare e vincere tutte le avversità. 
Erano felici e comunicavano la loro felicità all’ambiente intorno, il loro abbraccio rischiava di diventare un simbolo, in altre città un fenomeno come il loro sarebbe diventato un’attrazione, un modesto ma significativo monumento: L’abbraccio di specie diverse, l’amicizia possibile la tolleranza realizzata.
La felicità della panchina e dell’albero venne all’orecchio del sindaco e del suo feroce e sfuggente assessore ai lavori pubblici, “ come si permettono, sono felici!?!?!? Ma lo sanno che IO ho deciso che in città nessuno deve essere felice!!!! Lo hanno capito che IO voglio solo il malessere e la sfigurazione di questa città???? “ così esclamò il barbuto sindaco e diede perentorio ordine, peraltro condiviso al suo fedele assessore dallo sguardo sfuggente,  di distruggere una volta per tutte questo esempio di convivenza, di serenità e di bellezza spontanea che , a loro dire, ammorbava la città con allegria, bellezza e felicità, cose che per i due potenti burocrati sono intollerabili.
L’albero fu tagliato il 4 febbraio 2014, e le sue mani ricresciute per abbracciare la sua amica panchina furono strappate all’abbraccio in una morte ingiusta e crudele.
Non ci saranno più foto degli Amici Inseparabili, i turisti passeranno di fretta senza più l’attrazione di questo piccolo fenomeno di amicizia.

Le persone non si siederanno più vicino a questo magico connubio per raccontarsi storie e per socializzare.

La città sarà ulteriormente impoverita di un piccolo ma significativo episodio curioso che aveva il grande potere di strappare un sorriso a chi lo notava. 
Oggi sono felici e brindano il barbuto sindaco e l’ambizioso assessore, hanno fatto un ulteriore sfregio al bel viso della Spezia e hanno creato un altro danno alla città e ai cittadini, così possono bearsi della loro malignità e della loro cattiveria.
Cameriere Champagne!!!!

angelo  “ciccio” delsanto

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