domenica 21 settembre 2014

Lettera aperta alla CGIL

Lettera aperta alla CGIL


Assisto in questi giorni alla accorata battaglia che il glorioso sindacato che fu di Di Vitorio sta combattendo contro l’abolizione dell’articolo 18.
Giusta battaglia, i lavoratori vanno tutelati, i lavoratori vanno difesi e la democrazia deve essere un armonico coktail di diritti e di doveri.
Ma qualche domanda mi viene al cuore perché ci sono momenti che vorrei capire dove è il sindacato che si è battuto per la giustizia e la libertà nel nostro paese, vorrei capire se questo sindacato vuole difendere i lavoratori o se dietro una battaglia apparente non vuole invece salvaguardare dei privilegi.
C’è stato S. Giovanni, con tre milioni di persone in piazza, c’è stato Cofferati che ha promesso di battersi a oltranza per la salvaguardia dei diritti elementari delle classi subalterne, questo battagliero segretario del sindacato della sinistra italiana ha acceso speranze e voglia di lottare in milioni di cittadini che volevano migliorare la qualità della vita di una nazione, che volevano cercare di riportare equilibrio in un sistema produttivo che vede i ricchi sempre più ricchi e i meno abbienti sempre più vicini alla povertà. Dove è finito questo rivoluzionario che ha esaltato gli animi della sinistra italiana???? Allo scadere del suo mandato è andato a fare il sindaco di una città non sua, ha fatto più danni che cose buone e poi è stato promosso a fare il parlamentare e poi ancora il parlamentare europeo.
E tutti quei propositi di giustizia sociale, tutte quelle parole spese a favore della giusta distribuzione delle ricchezze? Scomparse come neve al sole, e allora scusate se io uomo della strada nutro il legittimo dubbio che questo signore abbia venduto le speranze di milioni di italiani per un posto di alta rendita e di poca fatica, che dire ognuno ha il suo prezzo ma concedetemi la delusione e una forte incazzatura.
Un altro sindacalista è diventato segretario dell’unico partito comunista che c’era in Italia, rifondazione, bene ha svenduto idee e ideali, sogni e lotte di m tantissimi esseri umani, per qualche apparizione nei talk show televisivi insieme al jet set del gossip e dello spettacolo, non che me ne dispiaccia, da vecchio situazionista la distruzione di un partito se dicente comunista la vedo solo come un momento di crescita rivoluzionaria, ma lui il segretario/sindacalista dalla erre moscia gode di una pensione altissima e non riesce proprio a rinunciare ai privilegi della casta.
Oggi sento dire alla Camusso che sull’articolo 18 ci sarà battaglia dura, bene ma che sia dura davvero, però anche in questo caso qualche domanda mi viene spontanea. Il sindacato difende i diritti dei lavoratori, anche dei dipendenti delle camere che lavorando veramente poco portano a casa stipendi che la classe lavoratrice, quella vera, non riesce nemmeno e vedere in mesi e mesi di lavoro duro con straordinari compresi. Il sindacato denuncia per “violazione della privacy” un imprenditore che fotografa il suo dipendente mentre lavora in nero per la concorrenza quando risulta in malattia. E poi vorrei sapere quale battaglia dura ha fatto questo sindacato per quelle decine di piccoli imprenditori che si sono suicidati perché hanno visto le loro aziende andare in malora a causa di una eccessiva tassazione, o di una burocrazia confronto alla quale quella citata da Kafka appare come la grande semplificazione.
Che battaglie dure fa questo sindacato della sinistra per quelle centinaia di migliaia di lavoratori autonomi che non hanno nessun diritto e nessuna tutela? A chi si deve appellare il mio giovane collega che deve fare 30.000 km l’anno per portare a casa 16.000€ dai quali deve levare le tasse, le spese ecc. ecc.
Giusta la battaglia per l’atricolo 18 ma oggi ho avuto una notizia devastante, un mio collega, libero professionista, dovendosi operare di tumore è stato sostituito da un altro ma per lui non ci sono state ne continuazione dello stipendio né ammortizzatori, ma il bello è che dopo l’operazione non è riuscito a rientrare nella macchina del lavoro perché sostituito da un giovane che costa meno e da lo stesso. Il mio collega non sa nemmeno che cosa è l’articolo 18!!!! Ma non conosce nemmeno nessuno che tuteli i suoi diritti sul lavoro, direi che non ne conosce perché non c’è nessuno che oggi vuole davvero difendere i diritti dei più deboli, è molto più comodo difendere i privilegi, perché oggi chi ha dei diritti ha dei privilegi!! Oggi è più facile difendere chi è garantito piuttosto che mettersi contro quel potere vero che determina la vita e la morte di milioni di lavoratori.
E poi mi danno una notizia che spero sia falsa, mi dicono che l’INPS per chi gode del distacco sindacale la paga la stessa INPS, cioè tutti i lavoratori, questa mi sembra un’ingiustizia enorme, perché se fosse vara allora si può davvero parlare di parassitismo di persona che con la scusa di fare i sindacalisti, cioè difendere i diritti dei più deboli e dei più indifesi, fanno solo la gara a chi fa meno sfruttando la buona fede di coloro che lavorano davvero.
Dico queste cose col cuore pieno di amarezza e di rabbia, perché ancora una volta la fregatura sembra che la dia colui che credi alleato, colui che ti deve difendere invece che colui che da sempre è l’avversario politico. Come dicevano i vecchi, dagli amici (Kompagni) mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.

angelo “ciccio” delsanto



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